giovedì 26 marzo 2009

Crisi, Pagliarini: "Un premier da operetta se non fosse che la crisi è spettacolo drammatico"


Tra la metà del 2008 e la metà del 2010 in Italia la perdita di posti di lavoro toccherà 507 mila persone, pari al 2,2% dell’occupazione totale, come ha segnalato oggi il centro studi di Confindustria. E se si considerano anche le persone in cassa integrazione, il dato sale fino a 867 mila lavoratori. Come se non bastasse, è previsto in parallelo un forte peggioramento dei conti pubblici, con un aumento nel 2009 del deficit al 4,6% del Pil. Come replica Berlusconi? Manco a dirlo, nonostante le polemiche di ieri, ha avuto il coraggio di ribadire che i disoccupati dovrebbero darsi da fare per non rimanere con le mani in mano, ‘perché non è detto che una persona debba nascere e morire sempre con lo stesso lavoro’. A questo punto è fin troppo evidente che l’Italia è governata da un premier da operetta: dopo aver dato in passato del ‘kapò’ ad un illustre parlamentare europeo, aver fatto le corna nelle foto ufficiali, aver spiegato che la crisi è uno strano virus importato dall’estero, ora scarica sui disoccupati la loro drammatica condizione, frutto invece dei danni creati dai governi iperliberisti negli scorsi decenni. Quanto sta accadendo è inammissibile, perché la crisi è uno spettacolo drammatico, in scena ogni giorno, e l’inquilino di palazzo Chigi lo interpreta nel modo peggiore". E' quanto afferma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI.

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