martedì 21 settembre 2010

TAGLI SCUOLA: LA GIUNTA CHIODI NON PUO’ FAR FINTA DI NIENTE

Le balle del ministro Gelmini si stanno sciogliendo come neve al sole.

La Regione Abruzzo non può rimanere indifferente di fronte al grido di dolore che si leva dal mondo della scuola.

Le manifestazioni di oggi a Pescara e quella di domani a l’Aquila, come le proteste dei giorni scorsi, evidenziano che la riforma della Gelmini produce conseguenze devastanti sulla scuola pubblica in particolare in una regione come l’Abruzzo che finora non ha stanziato risorse aggiuntive per colmare i tagli governativi.

Ricordiamo che, solo per fare degli esempi, l’Emilia Romagna ha stanziato 51 milioni, la Puglia 21 e la Basilicata 7.

Se come sostiene l’assessore Masci la Regione Abruzzo non ha disponibilità di bilancio, cosa su cui ci sarebbe da approfondire, la Giunta Regionale ha il dovere di chiedere con forza al suo Governo la deroga per l’Abruzzo dagli interventi di riduzione della dotazione organica del personale docente e ata previsti per la scuola dalla pseudo-riforma Gelmini e l’assegnazione di risorse aggiuntive.

Se l’istruzione è un diritto sancito dalla Costituzione non è accettabile che le politiche del Governo determino una situazione di oggettivo svantaggio per le regioni più deboli.

Alla sciagurata riforma Gelmini si aggiungono in Abruzzo le conseguenze del debito sanitario e del terremoto.

Pertanto va rivendicato con forza un intervento del Governo che consenta di tutelare i diritti degli insegnanti e del personale precario e di scongiurare la riduzione delle ore di insegnamento e l’aumento degli alunni per classe.

Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista

Antonio Saia, consigliere regionale dei Comunisti Italiani



L’Aquila, 20 settembre 2010

Nessun commento:

Posta un commento