giovedì 31 gennaio 2013

Tempo di Rivoluzione Civile per i giovani: dall'Abruzzo ci siamo


“Essere giovani e non essere rivoluzionari è una contraddizione perfino biologica”. (Salvador Allende)

Vivere ai tempi della crisi

Da alcuni anni, la crisi economica sembra essere diventato lo scenario permanente entro il quale si muovono le nostre vite. “C’è crisi” è il mantra più volte ripetuto persino nelle conversazioni quotidiane. “Sarà difficile, per voi, trovare un lavoro, di questi tempi”, quale giovane non si è sentito rivolgere questo monito almeno una volta in questi anni? La “crisi” sembra ormai 
un’entità mistica in grado di incombere sul nostro futuro e di renderlo una figura dai contorni minacciosi, la paura del futuro si è fatta prepotentemente largo tra la nostra generazione.
La disoccupazione giovanile in Italia è, secondo gli ultimi dati, al 37,1%. E l’Abruzzo è una delle regioni italiane che contribuisce ad innalzare questo dato. Parallelamente a questo fenomeno, i tagli all’istruzione sono vertiginosamente aumentati nell’ultimo quinquennio, prima ad opera del ministro Gelmini e poi ad opera del ministro Profumo. L’Italia investe solamente il 4,9% del suo Pil per l’istruzione, contro il 6,3% che è la media dei paesi aderenti all’Ocse.
Siamo una generazione che difficilmente troverà lavoro, e che allo stesso tempo si vede negata la possibilità di un’istruzione pubblica e di qualità. “Cosa volete, c’è crisi”, è la risposta che ancora una volta viene fornita alle nostre proteste. Ma la crisi non è un’entità sovrannaturale piovuta dal cielo, da accettare con rassegnazione. La crisi ha delle precise cause, e dei precisi responsabili. Colpire queste cause, invertire il corso delle attuali politiche è l’unico modo possibile per avere la speranza di un cambiamento. Fermare la corsa verso il baratro è possibile, ma per farlo non si può restare immobili: è necessario agire.

Cambiare si può. Noi ci siamo

Noi siamo studenti che quest’autunno in Abruzzo e in tutta Italia hanno animato le piazze e occupato le scuole contro la proposta del Ddl Aprea che avrebbe aperto gli istituti all’interesse dei privati uccidendo la qualità dell’istruzione pubblica in Italia.
Siamo giovani disoccupati e precari che da anni lottano per avere un futuro, contro le leggi dei governi Monti e Berlusconi che hanno ucciso i nostri diritti.
Siamo universitari che combattono per il diritto allo studio, dopo la scellerata riforma Gelmini e la spending review del governo Monti di quest’estate che ha alzato alle stelle le tasse universitarie.
Siamo giovani stanchi che non ne possono più della mala politica di questi ultimi anni, di politici corrotti e di governi forti con i deboli e deboli con i forti. E che però non accettano che tutto debba continuare ad andare in questo modo.
Siamo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. E pensiamo che solo una Rivoluzione Civile, di tutte e di tutti, possa contribuire a fornire speranza a questo paese. Per questo anche qui in Abruzzo ci siamo organizzati. Dopo aver lottato nelle strade e nelle piazze, ora vogliamo portare in Parlamento dei rappresentanti degni di questo nome, che abbiano un programma chiaro, nettamente in contrapposizione a quanto fatto finora dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti (sostenuto tanto dal Pdl quanto dall’Udc e dal Pd) poi. Pensiamo che Rivoluzione Civile, con Ingroia candidato premier, sia l’occasione giusta per fare ciò. Per qesto, dall’Abruzzo, gridiamo con forza che noi ci siamo. E voi?

Giovani per la Rivoluzione Civile Abruzzo

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