sabato 11 luglio 2009

Fallimento globale



TRATTO DA : www.larinascita.org

Di questo G8 ricorderemo: Barack Obama in maniche di camicia davanti alle macerie della prefettura dell'Aquila, la stretta di mano tra il presidente degli Stati Uniti e Muammar Gheddafi - che per l'occasione ha indossato un bel tappeto damascato - il sobrio vestito giallo limone di Michelle Obama che sfila davanti ai corazzieri la presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane immortalata mentre, preda di un furore estrogenico, si lancia prima sul divo della Casa Bianca Barack Obama e poi sul divo di Hollywood George Clooney, la ministra Mara Carfagna vestita da becchino per evitare che qualcuno potesse sospettarla nell'elenco delle “papigirl”, la stampa straniera che ci condanna come eterni cialtroni, gli arresti di tutti quelli che hanno provato a dire «io non sono d'accordo», la manifestazione organizzata dai sindacati di base e dalle associazioni no global aperta dai terremotati a Paganica con lo striscione “epicentro solidale”.
A quanto pare infatti, i terremotati non sono stati proprio contenti di avere tra i piedi tutta quella gente impegnata a chiacchierare e lo confermano gli striscioni piuttosto irriverenti portati nel corteo: «crisi, terremoto, repressione, non ci fermeremo. Aquilani contro il G8», «il nostro protettore Bertolaso è indagato». Ovvio che le migliaia di persone che hanno sfilando a Paganica sono state accompagnate da un esercito di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa e a un certo punto si è anche rischiata la carica.
Il vertice invece non ha prodotto nient'altro di rilevante se non un vago documento finale che raccoglie i buoni propositi dei magnifici 8, ecco l'elenco:tutti i grandi si sono impegnati ad adottare misure anticrisi e una volta fuori dal tunnel proveranno a pensare alle strategie di uscita dalla crisi. Prima o poi scriveranno anche le regole per evitare catastrofi finanziarie e poi bisogna resistere al protezionismo perché i mercati aperti sono cruciali. Fondamentale l'incontro di Doha nel 2010 dove si troverà la quadra per il commercio internazionale; i grandi inoltre si impegnano ad affrontare la dimensione sociale della crisi: i problemi delle persone sono al primo posto e quindi va promossa l'occupazione. E' stata rinviata all'incontro di Copenaghen una decisione sul clima, ma almeno è stato stabilito uno “storico” tetto di due gradi al riscaldamento globale da mantenere entro, udite udite, il 2050. I grandi hanno sottolineato l'importanza del trattato di non proliferazione nucleare, gli Usa convocheranno una conferenza sul tema nella primavera del 2010; poi hanno espresso unanimemente tanta preoccupazione per quanto accade in Iran: sono tutti in cerca di una soluzione diplomatica. Il gotha mondiale si è occupato anche di temi cruciali per la pace del pianeta decidendo di dare pieno sostegno alla soluzione dei due stati in Palestina e chiedono “alle parti” di adempiere agli obblighi della Roadmap.Il G8 e i Paesi del G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) con l'ospite Egitto lavoreranno insieme con l'intento di rilanciare la crescita “su un sentiero più sostenibile, bilanciato e inclusivo”. Sono stati promessi un po' di soldi per l'Africa, ma tutti sappiamo che fanno parte dei buoni propositi. Gli 8 invece, hanno fatto unu brutto scherzo a Papi quando hanno deciso che bisogna lottare contro i paradisi fiscali e contro l'evasione e la corruzione. Ma ce l'avevano con noi?
PAOLA MORONI

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