Guai a dimenticare le origini e le motivazioni del primo governo Berlusconi, anche perchè mai furono più chiare, inquanto fin dall' inizio si è visto che aria tirava, ma facciamo chiarezza.
In quegl'anni (1992, 1993, 1994) Mani pulite stava indagando sullo scandalo delle tangenti alla guardia di finanza, indagine collegata a Tangentopoli, indagine che stava colpendo e affondando il fior fiore dell'imprenditoria milanese. La procura corrotto dopo corrotto, mazzetta dopo mazzetta e corruttore dopo corruttore, stava risalendo (da un finaziere che in carcere fece il nome di Paolo Berlusconi) alla Fininvest all'azienda del Premier e al suo diretto coinvolgimento in Tangentopoli. Il Cavaliere decise di scendere in politica: Nel '92 fonda Forza Italia e nel '94 vince le elezioni politiche e chiese al suo guarda sigilli, tale Alfredo Biondi, di preparargli un disegno di legge, divenuto poi decreto, per evitare che altre persone in carcere potessero essere utili alle indagini di Mani Pulite. Il decreto Biondi dice quattro cose fondamentali: rende segreto l'avviso di garanzia (così che ne siano a conoscienza solo il PM e il destinatario), apre il registro degli indagati a quelli che ne fanno richiesta (così che un indagato possa avvertire un suo amico del pericolo e questi possa così infangare le prove), aumenta le possibilità di avere il rito abbreviato (il rito abbreviato riduce di un terzo la pena) e infine cambia la custodia cautelare suddividendola in tre fasce: la prima è obbligatoria, la seconda è a discrezione del giudice e la terza è vietata. Alla prima fascia appartengono i reati di: omicidio, sequestro di persona a scopi di estorsione e associazione mafiosa. Alla seconda quelli di: estorsione aggravata, rapina, scippo, calunnia, violenza carnale (stupro), usura, reciclaggio e pochi altri. Alla terza tutti gli altri reati fra cui, ma guarda un pò, quelli di: concussione, corruzione, peculato, abuso d'ufficio, finanziamento illecito, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, associazione a delinquere, false fatture, ricettazione, frode fiscale,truffa ai danni dello Stato e di enti pubblici e spaccio non ingente di droga. Il caso volle che Tangentopoli si Basasse su questi reati.
Questo decreto fece subito discutere: l'opinione pubblica si dice contraria (da un indagine DOXA il 63% degli italiani è contrario, il 21% è favorevole e il 6% non sa che pensare) Vista la mal parata Fini e Bossi (alleati di Berlusconi) a furor di popolo iniziano a remare contro il Premier non pronunciandosi durante le votazioni nelle Camere. Il Cavaliere si dice "amareggiato e addolorato perchè si sia potuto pensare che abbiamo fatto il decreto per qualcuno che stia all'estero (Craxi n.d.r.), mentre l'abbiamo fatto per slancio morale".......
Il decreto viene bocciato alla camera con 418 NO, 33 SI e 41 astenuti, ma nei sette giorni che rimane in vigore provoca la scarcerazione di 2764 detenuti, molti dei quali erano stati arrestati dal pool di Mani pulite.
Dopo il decreto Biondi Berlusconi dice: a proposito della frase " devo tentare di fermarli per evitare che diventino i padroni d'Italia", riferita ai magistrati , uno di loro, Antonio Cordova di Napoli, svela la "vera" posta in gioco del decreto Biondi:"controllo del potere politico sulla magistratura, uno dei pochi punti del piano di rinascita della P2 non ancora realizzato" A confermare quanto detto da Cordova è Licio Gelli, ex gran maestro della P2, con queste parole: E pensare che Silvio l'8 marzo 2008 disse
Il secondo decreto che il primo governo Berlusconi fece approvare nei suoi sette mesi di vita fu il "decreto Tremonti", decreto legge n°357 intitolato: "disposizioni tributarie urgenti per accelerare la ripresa dell'economia e dell'occupazione, nonchè per ridurre gli adempimenti a carico del contribuente" Che?? Boh. Ad ogni modo questo decreto viene convertito in legge dal Parlamento l'8 Agosto 1994 e dice , sintetizzando, di escludere dall'imposta sul reddito di impresa il 50% degli investimenti realizzati nel '94-'95 in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati nei cinque periodi d'imposta precedenti. In parole povere è uno sconto fiscale alle imprese che reinvestono gli utili e , calcolando che nei cinque anni che vanno dal 1989 al 1993 l'investimento che fece Mediaset è pari a zero e che inizierà ad investire dal '94 con oltre 271 milioni di lire (di cui 140 di agevolazione fiscale) per l'acquisto di diritti cinematografici il risultato è che Mediaset incrementerà a dismisura i suoi guadagni tanto da poter arrivare ad investire nello stesso anno oltre 900 miliardi di lire di cui 460 di agevolazioni fiscali. Un miracolo se si considera che Berlusconi nel '94 ha cinque mila miliardi di debiti con le banche, debiti che spariranno prodigiosamente nel '96 con la quotazione in borsa di Mediaset. E' palese dire che se anche altre aziende hanno goduto di questo decreto, sicuramente Mediaset ne ha avuto degli enormi vantaggi.
Il secondo decreto firmato Tremonti è un "condono fiscale", ma il Ministro contro i condoni ha sempre usato parole di fuoco, infatti lo chiama "concordato fiscale". Approvato il 13 liglio 1994, prevedeva una sorta di "patteggiamento" con gli evasori perchè il contribuente che ha contenziosi con il fisco fino a 2 milioni di lire può chiuderli con un'ammenda di 150 mila lire,per le liti dai 2 ai 20 milioni il ladrone dovrà versare nelle casse pubbliche il 10% di quel che non ha pagato. Se questi debiti superano i 20 milioni sarà un giudice a decidere l'importo da pagare. Ma parliamo in euro: fino ai 1000 euro di debiti si pagano solo 75 euro di multa, dai 1000 ai 10.000 euro si deve dare il 10% e dai 10.000 in poi sarà un magistrato a decidere.
Tremonti colpisce ancora, nove giorni dopo il "concordato fiscale" presenta al Consiglio dei ministri un nuovo decreto, sta volta edilizio.
Quest'ultimo condono da un lato sospende fino a fine anno parte della legge Merloni, dunque della riforma degli appalti varata da Ciampi che obbliga tutte le amministrazioni di rinegoziare al ribasso i contratti di fornitura, dall'altro strizza un occhio alle imprese imputate per tangenti e appalti fasulli dal rischio di essere depennate dall'albo costruttori come prevedeva la legge Merloni. Questo decreto resterà sulla scrivania del presidente Scalfaro per quattro giorni poichè contiene due favori alle imprese coinvolte in Tangentopoli. L'allora presidente della Repubblica riuscì ad ottenere il ritiro dei due favori, anche se il governo recupererà il secondo introducendo una norma che prevedeva la cancellazione dall'albo solo le aziende quelle i cui amministratori non si siano dimessi. E il primo lo fa rientrare paro paro nella finanziaria di fine anno.
VITTORIO PROSPERI
FGCI ABRUZZO
Nessun commento:
Posta un commento