Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Sono d’accordo con lei Presidente. E’ vero, agli “episodi di becera e indegna contestazione non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo”. Noi infatti non scriviamo meno sei. Noi non bruciamo bandiere. Ma noi Presidente, siamo contro. Siamo rimasti gli unici lo so. Ma noi siamo contro la guerra. Si può dire o è vietato? Si può ancora dissentire in questo Paese? O è vietato? Si può ancora non essere d’accordo? Magari in maniera civile e pacata. Ma altrettanto ferma. O è vietato? Presidente, lei è il Presidente di tutti gli italiani. Dunque è anche il nostro Presidente. Ma lei non può’ assegnare ruoli e primazie alle opposizioni. Non può dire chi siano e chi non siano “le forze fondamentali dell’opposizione”. E’ vero noi non siamo più in Parlamento, ma noi siamo opposizione. E siamo opposizione a quel pensiero unico che ormai ci viene propinato quotidianamente. Qui altro che libertà di stampa, nemmeno più la libertà di espressione fra un po’. Siamo contrari Presidente, siamo contrari alla guerra, siamo contrari alla missione in Afghanistan. A quella missione che ci e’ stato detto fosse di pace. E non lo era. E noi eravamo contrari per quello, perchè lo sapevamo. E oggi il Governo dice che e’ missione di guerra. E noi siamo contrari, oggi, come ieri. Siamo contrari perchè siamo rispettosi della Costituzione che all’articolo 11 ripudia la guerra. E lei Presidente, è il custode della Costituzione. Con deferenza.
Oliviero Diliberto
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