giovedì 3 dicembre 2009

Intervista Oliviero Diliberto (Comunisti Italiani) a “Il Fatto Quotidiano”


Diliberto: Ci sono pericoli molti seri per la nostra democrazia. Mentre vedo peggiorare le condizioni di vita di milioni di donne e uomini e un continuo attacco alla scuola e alla università pubblica. Si tratta di un quadro abbastanza pesante. Per questo noi saremo in piazza sabato (5 dicembre 2009 ndr). Non vedo e, non comprendo le titubanze di quel tipo di opposizione che ha deciso di non partecipare.

(Olivero Diliberto segretario nazionale dei Comunisti Italiani spiega così la sua adesione al No B-Day spiega.)

Il Fatto: Perché sarete in piazza sabato?

Diliberto: Io ci sarò soprattutto come cittadino, in difesa dei valori fondante della nostra Costituzione. E poi come dirigente di una sinistra che deve riprendere a pieno titolo il scomposto all’interno della vita politica italiana. Non a casa sabato mattina (5 dicembre 2009 ndr) noi Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e altre sigle della sinistra alternativa daremo vita alla Federazione della Sinistra.



Il Fatto: Voi avete aderito subito?

Diliberto: Ferrero andò alla conferenza stampa con l’IDV in cui si annunciava la manifestazione a nome della Federazione della Sinistra. Io ero in Cina, se no ci saremo stati anche noi. LA manifestazione è importante per dare un segnale a tutta la popolazione italiana. Non era mai accaduto che si chiudesse la Camera per una settimana. E va sottolineato che è a farlo è stato Fini.



Il Fatto: A proposito di Fini. Come giudica il video con il fuorionda?

Diliberto: In realtà Fini ha sempre detto cose analoghe, anche pubblicamente. Il PdL fa due parti in commedia: il governo e l’opposizione insieme. Il rischio di implosione è molto alto.



Il Fatto: Se così fosse, chi all’opposizione ci guadagnerebbe?

Diliberto: Ne guadagnerebbe il paese, perché loro divisi non vincerebbero le prossime elezioni.



Il Fatto: Che ne pensa del PD di Bersani?

Diliberto: La fisionomia del PD con la nuova segreteria di Bersani non è ancora chiarissima. Ho letto con qualche sgomento le dichiarazioni di Letta sulla giustizia. Allo stesso modo, non sono chiare le posizioni in politica economica.



Il Fatto: Pensa che sarà mai possibile una alleanza della sinistra radicale con questo PD?

Diliberto: Sicuramente, l’aggregazione ci da più forza, perché mettendoci insieme noi, le forze a sinistra del PD, si crea un raggruppamento con cui non si può non fare i conti.



Il Fatto: Non avete qualche imbarazzo a manifestare con Di Pietro?

Diliberto: L’abbiamo fatto decine di volte. Sono stato quello che si è battuto più di tutti per far tornare Di Pietro nel centrosinistra, dopo che nel 2001 era andato da solo alle elezioni.



Il Fatto: Però le sue tematiche di riferimento – a partire dalla sicurezza – non sono certo quelle della sinistra radicale….

Diliberto: Non c’è dubbio, se no saremo nello stesso partito. Condividiamo il peso della legalità e della democrazia.



Il Fatto: Ma non le sembra un po’ poco che la sinistra radicale si ricombatti solo contro Berlusconi?

Diliberto: Io ero in piazza anche con i lavoratori che sono sfilati nei giorni scorsi. MA la prima cosa è la democrazia, che è il presupposto per condurre le lotte sociali.



Il Fatto: Ma come sinistra radicale da che parte intendete ripartire?

Diliberto: Noi stiamo con molta umiltà ricominciando dai luoghi di lavoro. E dalla riaggregazione. Sabato (5 dicembre ndr) sfileremo sotto la stessa bandiera. Da tanti anni non aveva più senso quella divisione.

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